ciao a tutti!
oggi inizia la mia avventura in questo blog.
non vi dico nulla di me...per quel poco che c'è da sapere vi rinvio al mio profilo.
mi piace scrivere..ecco tutto!Scrivo articoli di cronaca ed attualità, scrivo racconti e sto finendo il mio primo libro.
leggetemi e datemi suggerimenti
posto qui il mio articolo di oggi...
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Io?
Voto il Papa!!
Via l’Imu, via l’Irap, giù l’Irpef, aumento delle
detrazioni fiscali, 4 milioni di posti di lavoro. ”Signori venghino che vi
leviamo le tasse”…”Signori venghino che vi aumentiamo lo stipendio."
Quante parole… troppe, pronunciate da ogni spiegamento, giovane o
vecchio, di centrosinistra o di centrodestra che sia.
Solo
parole? A chi credere?Che
fare non riuscendo a barcamenarsi in una piccola giungla di promesse
selvagge? Dovendo
stabilire per chi votare ho allora deciso di lasciare le baruffe chioggiotte
agli interventi televisivi dei vari candidati (premier e non) per concentrarmi
sui programmi elettorali. Del
resto ce lo insegnano già al liceo: verba volant ma scripta manent…
Da pignola
quale sono mi son andata a leggere ad uno ad uno i programmi politici dei partiti di cui più si sente parlare. Mi sono
detta: nel programma di partito avranno almeno specificato i
modi e i tempi di realizzazione di tutte le promesse elettorali. E così
mi sono messa a scartabellare tra fogli e fogli; alcuni molto colorati, altri
più spartani. Il più breve di sole 2 pagine, il più lungo di 36.
Mamma mia: che fatica!Ma
passiamo dal generico allo specifico: nel programma dei Democratici e dei Progressisti
"lavoro"' è tra i termini più
utilizzati, subito dopo "politica". Ricorrenti anche
"democrazia", "crisi", "responsabilità". Nel programma di Antonio Ingroia: i termini più
citati sono "lavoro", "diritti", "sviluppo",
seguiti da "ricerca" e "Costituzione".Hanno, invece, un
profilo molto più economico i programmi di PdL, Scelta Civica e Fare per Fermare il
Declino.
Sia il partito di Silvio Berlusconi che la Lista
di Mario Monti mettono al primo posto il termine "imprese". E'
"spesa" invece il termine più utilizzato nel programma del movimento
guidato da Oscar Giannino, seguito da "ricerca", "lavoro",
"riduzione". “Abolizione” il
termine più utilizzato nel programma grillino!
Mi
basta una veloce lettura di questi fogli programmatici di partito ( alcuni dei
quali, parliamoci chiaro, scritti davvero malino!) per capire che, in fondo (neanche troppo in
fondo) tutti promettono più o meno le stesse cose; e scopro, tra le altre, che (udite
udite!) togliere di mezzo l’Imu è una idea….. di tutti; e lo stesso vale per la
riduzione dell’Irpef, per le modifiche alla Costituzione e per molto, molto,
molto altro. Ma ad accomunare maggiormente i programmi che ho letto
l’evanescenza del “come mantenere le promesse”. Leggo di vendita degli immobili
pubblici (a chi?), di tagli alle spese ( quali?), di rilancio dell'economia (ma
come si fa?) e non del fatto che il paese va sostenuto con una presenza forte
nel settore industriale. Mi accorgo che investimenti, ricerca e politica
industriale sono sì segnalate ma rimangono le Cenerentole della campagna
elettorale.Saremo
certo felici di pagare meno tasse ma che fine farà tutta questa “felicità” se
non avremo una occupazione; senza
industria quale futuro avremo come paese avanzato? Sono
invasa dalle domande e dai dubbi; delusa dalle mie letture mi chiedo: chi
voterò? Mentre preoccupata cerco una risposta che non trovo, sento alla TV che
si è dimesso il papà. Ascolto e mi commuovo per tanta inaspettata e gratuita onestà
intellettuale. E realizzo: dovremmo tutti votare il papa!!
Perché
non imparare da Lui?Lui
che aveva in mano le chiavi della Chiesa di Dio nel mondo (1 miliardo e
duecento milioni di fedeli!) e non meramente le chiavi di segreteria di un partito
qualunque, si è dimesso ritenendosi oramai incapace di guidare bene il
ministero a lui affidato, chiedendo perdono per tutti i suoi difetti.Se
solo i nostri politici avessero una briciola di tale integrità, di capacità di
autocritica, di umiltà nel fare ammenda anche solo per i difetti, se non per
gli sbagli commessi…Certo allora la speranza di cambiare sarebbe più forte di
ogni vacua promessa elettorale e ci si potrebbe credere.Ma
perché cari politici dovreste imparare da Benedetto XVI? In fondo lui è SOLO il
papà!!!
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