Un ciao a tutti i miei pazienti lettori!
Innanzitutto grazie per l'attenzione!!
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12:30 del 20 maggio 2013
Il bimbo conteso di Cittadella deve tornare a vivere con il padre. Lo ha stabilito la Corte d'Appello di Brescia, il cui dispositivo diventerà effettivo oggi, quando il bambino concluderà i suoi giorni vissuti con la madre. Un autentico colpo di scena che, forse, metterà la parola fine alla terribile querelle di quel bimbo, dieci anni, conteso, strappato più volte all'affetto ora della madre, ora del padre.
"Strappato"
dalla mamma nell'ottobre scorso, il suo caso suscitò scalpore, con
quelle crude immagini che lo ritraevano mentre veniva prelevato in modo
brusco da scuola per essere portato sotto la patria potestà del padre
che, forte di una sentenza, reclamava i suoi diritti di genitori nei
confronti della madre.
Il padre: "Ora si spengano i riflettori" - "Sono contento, spero che ora su nostro figlio si spengano finalmente i riflettori", ha dichiarato il padre, avvocato. Nel decreto della Corte d'Appello, i giudici hanno riconosciuto che il ragazzo è affetto da Pas, la sindrome da alienazione genitoriale, vale a dire che ha sviluppato un forte affetto nei confronti della madre e un rifiuto nei riguardi del padre. La residenza del piccolo sarà identica a quella del padre, a Padova, dove potrà continuare a studiare. La Corte ha anche stabilito che la madre potrà vedere in il ragazzo ma rispettando sempre il decreto del tribunale.
Il filmato shock - Affidato al padre, il bambino nell'ottobre 2012 venne prelevato a forza dalla scuola dalle assistenti sociali. La scena fu ripresa con un cellulare e diffusa anche in tv. Da quel momento, la vicenda balzò agli onori delle cronache.
Il padre: "Ora si spengano i riflettori" - "Sono contento, spero che ora su nostro figlio si spengano finalmente i riflettori", ha dichiarato il padre, avvocato. Nel decreto della Corte d'Appello, i giudici hanno riconosciuto che il ragazzo è affetto da Pas, la sindrome da alienazione genitoriale, vale a dire che ha sviluppato un forte affetto nei confronti della madre e un rifiuto nei riguardi del padre. La residenza del piccolo sarà identica a quella del padre, a Padova, dove potrà continuare a studiare. La Corte ha anche stabilito che la madre potrà vedere in il ragazzo ma rispettando sempre il decreto del tribunale.
Il filmato shock - Affidato al padre, il bambino nell'ottobre 2012 venne prelevato a forza dalla scuola dalle assistenti sociali. La scena fu ripresa con un cellulare e diffusa anche in tv. Da quel momento, la vicenda balzò agli onori delle cronache.
Ma cosa è la Pas?Esistenza o meno secondo Cosimo Colasanto.
Una malattia, una sindrome, un disordine.
Esiste o non esiste la Pas, sindrome di alienazione genitoriale (Pas è
l'acronimo dell'inglese Parental Alienation Syndrome), il disturbo
diagnosticato a Leonardo, il bambino di dieci anni prelevato dagli
agenti di polizia in una scuola di Cittadella, in Veneto? La comunità
internazionale è scettica sui presupposti scientifici di questa sindrome
proposta nel 1985 da Richard Gardner che si concretizzerebbe in un
abuso psicologico a carico del bambino volto a denigrare la figura di un
altro genitore. Anche la figura di Gardner risulta ambigua e alimenta i
dubbi. Quando nel 2003, all'età di 72 anni morì suicida, il New York
Times pubblicò un necrologio che lo indicava come professore della
Columbia University, salvo poi dover smentire l'annuncio precisando che
il Dr Richard A. Gardner aveva mentito sulla sua posizione alla Columbia
University, in quanto non era mai stato professore di Psichiatria
Infantile presso il famoso ateneo americano, ma soltanto un volontario
non retribuito.
IPOTESI CONTROVERSA - La Pas al momento non è inclusa nel DSM-5, il Manuale Diagnostico e Statistico dell'Associazione Psichiatrica Americana”, mentre è contemplata nelle "Linee guida in tema di abuso sui minori" della “Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia). Prima che il caso di Leonardo esplodesse, con la decisione della Corte d'Appello di Venezia sulla base della diagnosi svolta dal neuropsichiatra Rubens De Nicola, consulente tecnico d’ufficio (Ctu) del tribunale, in Parlamento c'era stata un'interrogazione del senatore Stefano Pedica, dell'Italia dei Valori, rivolta ai ministri della Salute e della Giustizia nella quale il parlamentare ricordava come nella replica del Governo italiano durante la discussione del rapporto dell'Onu contro la violenza di genere, a giugno a Ginevra, si sottolineava "che al momento la letteratura scientifica ed i professionisti legali internazionali sono unanimi nell'affermare l'inesistenza della Pas, e la sua inammissibilità nelle sedi giudiziarie - si legge nell'interrogazione -, e altresì sulla necessità di ulteriori approfondimenti su ricerche e studi prima che nuove teorie possano essere utilizzate in complesse e delicate questioni collegate alla cura dei figli nei casi di separazione”. Eppure, metteva in evidenza Pedica, in Italia “si assiste sempre più frequentemente all'utilizzo, nella cause giudiziali, della Pas al fine di decidere sull'affidamento dei figli”, e riferendosi al caso del piccolo Leonardo, si segnala “un uso assiduo dell'utilizzo della Pas presso i tribunali veneti”.
IPOTESI CONTROVERSA - La Pas al momento non è inclusa nel DSM-5, il Manuale Diagnostico e Statistico dell'Associazione Psichiatrica Americana”, mentre è contemplata nelle "Linee guida in tema di abuso sui minori" della “Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia). Prima che il caso di Leonardo esplodesse, con la decisione della Corte d'Appello di Venezia sulla base della diagnosi svolta dal neuropsichiatra Rubens De Nicola, consulente tecnico d’ufficio (Ctu) del tribunale, in Parlamento c'era stata un'interrogazione del senatore Stefano Pedica, dell'Italia dei Valori, rivolta ai ministri della Salute e della Giustizia nella quale il parlamentare ricordava come nella replica del Governo italiano durante la discussione del rapporto dell'Onu contro la violenza di genere, a giugno a Ginevra, si sottolineava "che al momento la letteratura scientifica ed i professionisti legali internazionali sono unanimi nell'affermare l'inesistenza della Pas, e la sua inammissibilità nelle sedi giudiziarie - si legge nell'interrogazione -, e altresì sulla necessità di ulteriori approfondimenti su ricerche e studi prima che nuove teorie possano essere utilizzate in complesse e delicate questioni collegate alla cura dei figli nei casi di separazione”. Eppure, metteva in evidenza Pedica, in Italia “si assiste sempre più frequentemente all'utilizzo, nella cause giudiziali, della Pas al fine di decidere sull'affidamento dei figli”, e riferendosi al caso del piccolo Leonardo, si segnala “un uso assiduo dell'utilizzo della Pas presso i tribunali veneti”.
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