Sei anni di carcere e
l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
E' la richiesta di condanna per Silvio Berlusconi della pm di Milano Boccassini, al termine della requisitoria nel processo Ruby.
Il presidente del Pdl è imputato per prostituzione minorile e concussione.
Nel formulare la richiesta la Boccassini ha fatto una gaffe dicendo: "Lo condanno", per poi correggersi: "Chiedo la condanna".
Ghedini: "Richiesta alta rispetto al fatto contestato".
E' la richiesta di condanna per Silvio Berlusconi della pm di Milano Boccassini, al termine della requisitoria nel processo Ruby.
Il presidente del Pdl è imputato per prostituzione minorile e concussione.
Nel formulare la richiesta la Boccassini ha fatto una gaffe dicendo: "Lo condanno", per poi correggersi: "Chiedo la condanna".
Ghedini: "Richiesta alta rispetto al fatto contestato".
Il procuratore aggiunto
di Milano ha dichiarato di non aver alcun dubbio "che Ruby si
prostituisse". Secondo il magistrato fra l'altro il presidente del
Popolo della libertà "fece sesso con Karima El Maroud".
Da Berlusconi oltre 4 milioni e mezzo a Ruby - Come dimostrano le intercettazioni telefoniche Berlusconi, secondo Ilda Boccassini, avrebbe versato oltre 4,5 milioni di euro alla giovane marocchina. Il fatto è provato anche da un biglietto sequestrato alla ragazza e dai prelievi fatti dall'ex premier su uno dei suoi conti.
Berlusconi fece pressioni sulla Questura - "Ho potuto dimostrare al di là di ogni ragionevole dubbio che quella notte i vertici e funzionari della Questura a seguito di una interferenza del presidente del consiglio rilasciarono la minore e la affidarono a una prostituta, tramite la Minetti", ha detto ancora Ilda Boccassini nel corso della sua requisitoria,durata oltre sei ore.
Ruby, così come le altre ragazze che avrebbero preso parte ai presunti festini a luci rosse ad Arcore, era alla ricerca del "sogno negativo italiano" secondo le parole della Boccassini. La giovane "avvicinò Berlusconi per ottenere denaro facile e possibilità di lavoro nel mondo dello spettacolo, così come le altre". E grazie a quel sistema trarne dei benefici.
Pm: le ragazze testimoni a libro-paga da Berlusconi - "Le persone che sono state sentite sono a libro paga di Silvio Berlusconi", ha detto ancora la Boccassini, in riferimento a Ruby e alle altre giovani convocate come testimoni dalla difesa del leader del Pdl.
Da Berlusconi oltre 4 milioni e mezzo a Ruby - Come dimostrano le intercettazioni telefoniche Berlusconi, secondo Ilda Boccassini, avrebbe versato oltre 4,5 milioni di euro alla giovane marocchina. Il fatto è provato anche da un biglietto sequestrato alla ragazza e dai prelievi fatti dall'ex premier su uno dei suoi conti.
Berlusconi fece pressioni sulla Questura - "Ho potuto dimostrare al di là di ogni ragionevole dubbio che quella notte i vertici e funzionari della Questura a seguito di una interferenza del presidente del consiglio rilasciarono la minore e la affidarono a una prostituta, tramite la Minetti", ha detto ancora Ilda Boccassini nel corso della sua requisitoria,durata oltre sei ore.
Ruby, così come le altre ragazze che avrebbero preso parte ai presunti festini a luci rosse ad Arcore, era alla ricerca del "sogno negativo italiano" secondo le parole della Boccassini. La giovane "avvicinò Berlusconi per ottenere denaro facile e possibilità di lavoro nel mondo dello spettacolo, così come le altre". E grazie a quel sistema trarne dei benefici.
Pm: le ragazze testimoni a libro-paga da Berlusconi - "Le persone che sono state sentite sono a libro paga di Silvio Berlusconi", ha detto ancora la Boccassini, in riferimento a Ruby e alle altre giovani convocate come testimoni dalla difesa del leader del Pdl.
Il magistrato ha fatto poi notare che le ragazze "sono state
prostitute" spiegando che, a differenza di ciò che sostiene Berlusconi,
non sono state danneggiate dalle indagini.
"Ad Arcore sistema prostitutivo" - Ruby, sempre secondo il procuratore aggiunto, "aveva da Berlusconi direttamente quello che le serviva per vivere in cambio delle serate ad Arcore", dove c'era "un sistema prostitutivo".
Nicole Minetti e il suo "doppio lavoro" - Il pm ha poi dedicato un ampio passaggio del suo intervento al ruolo di Nicole Minetti nella vicenda, spiegando che l'esponente Pdl "aveva un doppio lavoro": quello di consigliere regionale e quello di gestire le case delle Olgettine. La Minetti, secondo il procuratore aggiunto, come Emilio Fede e come Lele Mora sapeva che Ruby era minorenne quando, quella notte del 27 maggio 2010, andò a prenderla in Questura a Milano.
Sapeva, sempre secondo la Boccassini, che Ruby aveva frequentato Arcore, dove si era fermata più volte, come sapeva quello che succedeva alle cene. E che era minorenne lo sapevano anche diverse persone che frequentavano la ragazza, come Caterina Pasquino e Michelle Conceicao, che sapevano perfettamente anche "che Ruby si prostituiva". Sempre secondo la requisitoria, Ruby ha dormito diverse notti ad Arcore tra il febbraio e il marzo 2010 ed era diventata "la preferita, la più gettonata delle ragazze" in quel contesto di "prostituzione ad Arcore" che, secondo l'accusa, "è stato dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio".
Ruby minorenne, "Berlusconi poteva non sapere?" - E ancora: "Possiamo credere che una persona che ha dedicato la sua vita e il suo credo a Berlusconi come Emilio Fede non gli abbia detto che Ruby era minorenne?". Con questa domanda retorica, in un passaggio della requisitoria, il pm ha chiarito che l'ex premier era a conoscenza della minore età di Ruby.
Il procuratore aggiunto ha poi ricostruito la vita della giovane dal suo arrivo in Italia dicendo che, una volta giunta a Milano, Ruby avrebbe cominciato a prostituirsi per avere a disposizione con facilità denaro contante.
"Smarrita per quella manifestazione" - Nella sua lunga requisitoria, la Boccassini ha anche detto di essersi "sentita smarrita perché non riuscivo a capire le ragioni per cui i rappresentanti delle istituzioni avevano invaso il Palazzo di Giustizia". Il riferimento era evidentemente alla dimostrazione dell'11 marzo, organizzata dai parlamentari del Pdl.
Davanti al tribunale presidio pro-Boccassini - Nel giorno della requisitoria del processo Ruby, fuori da Palazzo di Giustizia si è formato un piccolo presidio a favore del pm Boccassini. Una donna tiene in mano un cartello con la scritta "Boccassini avanti tutta, l'Italia onesta è con te", mentre un uomo regge un cartellone in cui si legge "Berlusconi hai disonorato dignità e valori della nostra Italia, dimettiti"!!
"Ad Arcore sistema prostitutivo" - Ruby, sempre secondo il procuratore aggiunto, "aveva da Berlusconi direttamente quello che le serviva per vivere in cambio delle serate ad Arcore", dove c'era "un sistema prostitutivo".
Nicole Minetti e il suo "doppio lavoro" - Il pm ha poi dedicato un ampio passaggio del suo intervento al ruolo di Nicole Minetti nella vicenda, spiegando che l'esponente Pdl "aveva un doppio lavoro": quello di consigliere regionale e quello di gestire le case delle Olgettine. La Minetti, secondo il procuratore aggiunto, come Emilio Fede e come Lele Mora sapeva che Ruby era minorenne quando, quella notte del 27 maggio 2010, andò a prenderla in Questura a Milano.
Sapeva, sempre secondo la Boccassini, che Ruby aveva frequentato Arcore, dove si era fermata più volte, come sapeva quello che succedeva alle cene. E che era minorenne lo sapevano anche diverse persone che frequentavano la ragazza, come Caterina Pasquino e Michelle Conceicao, che sapevano perfettamente anche "che Ruby si prostituiva". Sempre secondo la requisitoria, Ruby ha dormito diverse notti ad Arcore tra il febbraio e il marzo 2010 ed era diventata "la preferita, la più gettonata delle ragazze" in quel contesto di "prostituzione ad Arcore" che, secondo l'accusa, "è stato dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio".
Ruby minorenne, "Berlusconi poteva non sapere?" - E ancora: "Possiamo credere che una persona che ha dedicato la sua vita e il suo credo a Berlusconi come Emilio Fede non gli abbia detto che Ruby era minorenne?". Con questa domanda retorica, in un passaggio della requisitoria, il pm ha chiarito che l'ex premier era a conoscenza della minore età di Ruby.
Il procuratore aggiunto ha poi ricostruito la vita della giovane dal suo arrivo in Italia dicendo che, una volta giunta a Milano, Ruby avrebbe cominciato a prostituirsi per avere a disposizione con facilità denaro contante.
"Smarrita per quella manifestazione" - Nella sua lunga requisitoria, la Boccassini ha anche detto di essersi "sentita smarrita perché non riuscivo a capire le ragioni per cui i rappresentanti delle istituzioni avevano invaso il Palazzo di Giustizia". Il riferimento era evidentemente alla dimostrazione dell'11 marzo, organizzata dai parlamentari del Pdl.
Davanti al tribunale presidio pro-Boccassini - Nel giorno della requisitoria del processo Ruby, fuori da Palazzo di Giustizia si è formato un piccolo presidio a favore del pm Boccassini. Una donna tiene in mano un cartello con la scritta "Boccassini avanti tutta, l'Italia onesta è con te", mentre un uomo regge un cartellone in cui si legge "Berlusconi hai disonorato dignità e valori della nostra Italia, dimettiti"!!
Fonte Tgcom
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