Sono questi i provvedimenti che secondo alcune fonti ministeriali il Cdm adotterà oggi con un decreto legge.
Per quando riguarda l'imposta sulla casa il rinvio è a settembre e varrà soltanto per la prima abitazione mentre i soldi per la cassa integrazione (circa 1,5 miliardi) arriveranno in parte dal fondo stanziato dal Ministero del Lavoro per la formazione e in parte dalle somme utilizzare dai fondi residui della detassazione dei salari di produttività.
"Nel Cdm odierno procederemo alla eliminazione dello stipendio dei ministri aggiuntivo rispetto all'indennità parlamentare. La somma ricavata andrà a tutela di chi perde il lavoro", ha anticipato poi il premier Enrico Letta, parlando all'assemblea di Rete Imprese Italia. "Viviamo situazione di grande difficoltà - ha aggiunto - ognuno deve fare la sua parte".
E quindi "confermo che il primo atto che il governo compirà non riguarda altri, ma riguarda noi stessi", ha detto annunciando la decisione che sarà presa durante il primo Consiglio dei ministri operativo di questo governo. Una misura che Letta aveva enunciato nell'esporre il suo programma alle Camere.
II decreto dovrebbe valere un miliardo di euro: tale infatti è la somma prevista per rifinanziare la cassa integrazione in deroga. L'Imu, viceversa, tecnicamente non ha bisogno di copertura, visto che si tratta solo di un rinvio a settembre della rata di giugno solo sulla prima casa (due miliardi) e, fino a fine anno, quando è fissato il saldo, ci sarà tempo per rimediare, in funzione della riforma promessa da Letta.
Nel corso dell'assemblea di Rete Imprese, il premier ha poi ammesso la difficoltà del percorso intrapreso dall'esecutivo di larghe intese: "Comincia oggi un cammino. Una sola cosa non so: quanto sarà lungo. Ma una cosa la so: sarà un cammino nel quale, io, i miei ministri e i miei collaboratori ce la metteremo tutta e cercheremo di fare di tutto perchè l'Italia riparta". "La situazione è di grande difficoltà, ma siamo tutti al servizio del Paese". Letta ha poi fatto un richiamo all'Europa: "Oggi è una data simbolica, è la Festa dell'Europa, ma noi vogliamo un'altra Europa, perchè questa non è in grado di dare risposte alle priorità e alle domande che abbiamo".
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