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E Grillo continua a dire no!!!

ore 21:28 del 10 marzo 2012

Afferma Grillo il leader del movimento su Twitter - "Qualora ci fosse un voto di fiducia dei gruppi parlamentari del M5S a chi ha distrutto l'Italia, serenamente, mi ritirerò dalla politica".

Sul suo blog, Grillo poi aggiunge: "Per quanto mi riguarda non ci sarà alcun referendum interno per chiedere l'appoggio al pdmenoelle o a un governo pseudo tecnico".

Il leader del Movimento smentisce cosi' ogni ipotesi di apertura di colloqui per dare un governo al Paese.
Le pressioni aumentano, gli appelli si moltiplicano anche dal territorio,
Il deputato Ivan Catalano aveva parlato di “fermento” sulla questione della nascita di un nuovo governo.
La questione sembrava aver fatto capolino anche in occasione della riunione dei parlamentari neoeletti da dove era stata fatta trapelare l'idea di sottoporre la questione a referendum. L'indiscrezione viene smentita categoricamente dai capigruppo designati alla Camera e al Senato, Roberta Lombardi e Vito Crimi e, poi, anche da Grillo. “Non c'è stata una voce che si è alzata per proporre la questione”, precisa Lombardi che aggiunge: “La questione è già stata chiarita in campagna elettorale.
E la più ampia consultazione sul nodo alleanze è stata fatta con il voto. Molto di più che un referendum”.
Insomma, aggiunge la Lombardi, “non ci sono e non ci sono mai stati margini per alleanze con i partiti, non faremo la stampella di nessuno".
Il chiarimento arriva anche per smentire interpretazioni di apertura rispetto alla comunicazione di Crimi di inizio giornata quando su Facebook aveva postato l'annuncio di una telefonata da parte del Pd che aveva per oggetto l'elezione dei presidenti di Camera e Senato. “Il Pd non ci ha fatto alcuna proposta, ci ha semplicemente fatto una comunicazione di tipo istituzionale che si fa tra gruppi parlamentari. Questo è l'unico tipo di contatto che abbiamo avuto con il Pd”, precisa Crimi che esclude anche di essere stati oggetto di un 'mercato delle vacche' da parte del Partito Democratico verso i senatori del M5S. “Non ci risulta che qualcuno sia stato contattato dal Pd”, precisa il capogruppo che chiarisce ancora una volta, le condizioni del movimento”.


Al presidente della Repubblica, quindi, il M5S dirà che l'unica proposta che hanno da fare è quella di un governo a 5 Stelle. “A Napolitano diremo che non è importante il nome del premier ma i venti punti del nostro programma”, precisa Crimi. Anche la collega designata alla Camera lo ribadisce e scherza: “Grillo premier? Non lo abbiamo preso in considerazione. Ci mandi un curriculum...”.
Le precisazioni arrivano al termine di una nuova giornata di riunione tra i neoeletti in Parlamento: i deputati e i senatori del M5S si sono visti in un albergo romano per decidere come comportarsi in Parlamento in vista delle richieste che dovranno fare su alcuni punti dirimenti per il movimento. Ci sono da stabilire nel dettaglio le indennità che potranno essere percepite e come regolarsi sulla scelta dei portaborse: al movimento sono arrivati mille curricula da parte di candidati al ruolo e i parlamentari hanno organizzato un gruppo di lavoro per farne una selezione. Un altro gruppo di lavoro si occuperà invece di come tagliare i rimborsi che gravano sull'ammontare finale dell'indennità dei parlamentari.

'No' alla 'marcia su Roma'
L'assemblea dei parlamentari M5S, riuniti oggi in un albergo romano, ha bocciato la proposta della 'passeggiata' di accompagnamento dei neoeletti da piazza del Popolo alle Camere venerdì 15, giorno dell'insediamento. Due terzi dei neoeletti hanno votato contro dopo che molti hanno sottolineato il rischio di alimentare gli accostamenti del Movimento al fascismo.
L'idea, secondo quanto viene riferito, era stata avanzata dal deputato Alessandro Di Battista, che ha proposto ai neoeletti di compiere venerdì mattina “una passeggiata di accompagnamento dei neoeletti con famiglie e bambini”. L'idea era quella di partire da piazza del Popolo e arrivare a Palazzo Madama, per quella che doveva essere una passeggiata e non un corteo. “Sulla questione sono uscite oggi informazioni sbagliate, quella che dobbiamo fare non sarà una marcia su Roma”, ha provato a spiegare il deputato eletto nel Lazio, che aveva anche contattato la Questura per avere le autorizzazioni necessarie. Alla sua proposta sono seguiti interventi a favore ed altri contrari ma il capogruppo al Senato Vito Crimi ha preso la parola per dirsi contrario. “Non deve passare il concetto che ci facciamo accompagnare come dei bambini al primo giorno di scuola. Abbiamo una dignità, siamo persone serie e non deve passare il messaggio che festeggiamo perche abbiamo vinto ma che andiamo lì per lavorare”, osserva Crimi. Altri interventi sottolineano la necessità di evitare di essere accostati al fascismo rinfocolando polemiche che già si sono affacciate sul movimento gli scorsi giorni. Alla fine la mozione viene bocciata con circa due terzi dei presenti contrario.

Chi fa appello a Grillo? 
"Non sprecare questa occasione"!!
“Se per Beppe Grillo è vero che 'uno vale uno', allora ascolti anche noi e, con noi, quei tanti elettori che hanno votato per il suo movimento e per il centrosinistra e che adesso non vogliono vedere sprecata questa importante occasione di cambiamento con un Parlamento radicalmente rinnovato che può fare subito cose importanti a partire dall'ambiente e dalla legalità”. Così Michele Serra, tra i dieci firmatari del nuovo appello ai 'Cinque Stelle' e al centrosinistra per “un governo di alto profilo”, spiega lo spirito di questo “invito accorato”, battezzato 'Facciamolo!', e sottoscritto anche da Jovanotti, Roberto Saviano, Roberto Benigni, don Luigi Ciotti e don Andrea Gallo.

In poche righe, si chiede, “gentilmente”, che “questa speranza di cambiamento” non venga travolta da “interessi di partito” e “personalismi” e che la nuova maggioranza degli eletti tenga presente - e si impegni a ciò “fino alle stremo” - che gli elettori che l'hanno votata “vogliono voltare pagina dopo venti anni di scandali, malapolitica e discredito”.

Rispetto all'appello lanciato ieri a Grillo e a M5S da una sorta di gotha degli intellettuali, quello di oggi - spiega Serra - “è molto più naif perchè noi non parliamo con sapienza politica, ma lo facciamo, però, in nome di quei tanti elettori, del centrosinistra e di M5S, che incontriamo in giro, al bar, nei posti qualunque, e che ora sono disorientati da questa situazione di ansia e tensione e che vorrebbero un accordo tra le due forze politiche che sono uscite vincitrici dalle elezioni”. “La gente fa calcoli semplici e spera che da questa nuova realtà possano venire fuori più moralità e più legalità: nei due elettorati - riflette Serra - ci sono significativi punti di distacco, inutile nasconderlo, ma anche di sintonia, e su questo bisogna lavorare”. “Basta ricordare che la vittoria di Pisapia a Milano e quella sul referendum sull'acqua - sottolinea Serra - sono il frutto di convergenza tra sinistra e M5S, e che tra le due forze ci sono attinenze genealogiche che è importante segnalare. La lotta al cemento per me è una cosa di sinistra, ma la condivide anche Grillo”. “Il cammino è accidentato, certo, però può essere fatto di piccole cose e dallo spirito del buonsenso.

Voi che ne pensate?
Fatemelo sapere con i vosttri commenti: la mia idea è quella di scrivere un libro-approfondimento unendo le voci di tutti, anche le vostre!!!



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