Botta e risposta tra i due Paesi sulla garanzia che i due fucilieri eviteranno comunque la condanna capitale
17:33 - I due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, non rischiano la pena di morte in India perché il governo di New Delhi ha fornito all'Italia una "assicurazione scritta ufficiale del
ministero degli Esteri a nome del governo indiano". Lo ha detto il
sottosegretario agli Esteri, Staffan De Mistura. Eppure New Dehli
ribatte: nessuna garanzia scritta, non esiste alcun accordo.
Semplicemente quel reato non prevede tale pena.
Per
De Mistura, "la stessa assicurazione mi è stata data nuovamente dallo
stesso ministro degli Esteri, Salman Khurshid, durante il mio lungo e
costruttivo colloquio di ieri". Lo stesso Salman Khurshid ha di fatto
smentito ogni accordo in tal senso, precisando però: "Il caso che
coinvolge i marò ''non è di quelli che implica in India l'applicazione
della pena di morte'' e di ciò ''sono state date assicurazioni al
governo italiano''.
De Mistura ha poi spiegato le dichiarazioni rilasciate dal ministro della Giustizia indiano che aveva smentito l'esistenza di una garanzia per i due marò: "Non è sorprendente che a una domanda il ministro della Giustizia indiano, come quello di qualunque altro Paese, abbia risposto in maniera vaga su una questione di principio", riferendosi a un conflitto fra il potere giudiziario e quello esecutivo.
Infine il sottosegretario ha spiegato che la questione fondamentale per il rientro in India dei due marò verteva proprio sulla pena capitale, "e noi la risposta l'abbiamo ricevuta per iscritto".
Tribunale speciale per i due marò - Le autorità giudiziarie indiane hanno disposto la costituzione di un tribunale ad hoc per esaminare il caso dei due marò ritornati ieri a New Delhi. Lo riferiscono oggi i media indiani. L'Alta Corte di New Delhi ha emanato ieri sera un'ordinanza per formare uno speciale organo giudicante come stabilito nella sentenza della Corte Suprema del 18 gennaio. La decisione è stata presa dopo l'autorizzazione del ministro della Giustizia.
Il governatore dello Stato indiano del Kerala, Oommen Chandy, ha chiesto però al primo ministro Manmohan Singh che il tribunale speciale voluto dalla Corte Suprema per intervenire nella vicenda dei marò sia costituito a Kollam (in Kerala) e non a New Delhi.
Capo dello Stato Maggiore della Difesa: "Questa vicenda è una farsa" - La vicenda dei marò "sta sempre più assumendo i toni di una farsa". A sostenerlo è il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, il quale auspica che "si concluda quanto prima" e che i due militari italiani "siano al più presto riconsegnati alla giurisdizione italiana".
De Mistura ha poi spiegato le dichiarazioni rilasciate dal ministro della Giustizia indiano che aveva smentito l'esistenza di una garanzia per i due marò: "Non è sorprendente che a una domanda il ministro della Giustizia indiano, come quello di qualunque altro Paese, abbia risposto in maniera vaga su una questione di principio", riferendosi a un conflitto fra il potere giudiziario e quello esecutivo.
Infine il sottosegretario ha spiegato che la questione fondamentale per il rientro in India dei due marò verteva proprio sulla pena capitale, "e noi la risposta l'abbiamo ricevuta per iscritto".
Tribunale speciale per i due marò - Le autorità giudiziarie indiane hanno disposto la costituzione di un tribunale ad hoc per esaminare il caso dei due marò ritornati ieri a New Delhi. Lo riferiscono oggi i media indiani. L'Alta Corte di New Delhi ha emanato ieri sera un'ordinanza per formare uno speciale organo giudicante come stabilito nella sentenza della Corte Suprema del 18 gennaio. La decisione è stata presa dopo l'autorizzazione del ministro della Giustizia.
Il governatore dello Stato indiano del Kerala, Oommen Chandy, ha chiesto però al primo ministro Manmohan Singh che il tribunale speciale voluto dalla Corte Suprema per intervenire nella vicenda dei marò sia costituito a Kollam (in Kerala) e non a New Delhi.
Capo dello Stato Maggiore della Difesa: "Questa vicenda è una farsa" - La vicenda dei marò "sta sempre più assumendo i toni di una farsa". A sostenerlo è il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, il quale auspica che "si concluda quanto prima" e che i due militari italiani "siano al più presto riconsegnati alla giurisdizione italiana".
Un ciao a tutti i miei pazienti lettori!
Innanzitutto grazie per l'attenzione!!
Piccolo ( ma per me grande)favore:
cliccate mi piace a fine post quando leggete
in questo modo il blog potrà crescere e migliorarsi! GRAZIE!
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