Si tratta di una raccolta a cura di Patrizia Busi e Anna Manfron; con la collaborazione di Paola Giovetti, si terrà nale quadriloggiato superiore dal 21 marzo al 22 giugno.
A conclusione del progetto di digitalizzazione
e messa in rete dell’intero fondo documentario, la mostra riunisce per
la prima volta i pezzi più importanti per la ricostruzione dell’ambiente familiare, cittadino, universitario e della ricerca scientifica nel quale Laura Bassi visse e raggiunse fama e grande celebrità.
Una la mostra riunisce per
la prima volta i pezzi più importanti per la ricostruzione dell’ambiente familiare, cittadino, universitario e della ricerca scientifica nel quale Laura Bassi visse e raggiunse fama e grande celebrità.
Il percorso della mostra si apre con documenti inediti, relativi alla famiglia della scienziata originaria di Scandiano e trasferita a Bologna per gestire una farmacia in via San Felice già a metà del Seicento, e prosegue con carte della famiglia di Giuseppe Veratti,
il medico che sposò Laura nel 1738 e lavorò costantemente al suo
fianco, sia in ambito accademico sia nel laboratorio scientifico, che
avevano allestito nella loro casa. Al centro del percorso, le
testimonianze più importanti relative alla prima disputa filosofica tenuta in pubblico,
alla laurea e alla nomina a professore dell’Università: le miniature
delle Insignia conservate all’Archivio di Stato che ‘fotografano’ gli
eventi, la medaglia in argento chele fu dedicata e che è stata prestata
dal Museo Civico Archeologico, il rarissimo biglietto d’invito per
assistere alla sua prima lezione in Archiginnasio.
L'esposizione termina con documenti che ci parlano della vita e del destino dei quattro figli maschi di Laura Bassi,
il più giovane dei quali, Paolo, tentò di seguire le orme dei genitori
ma senza troppo successo, tanto da arrivare a disfarsi dei preziosi
strumenti scientifici che la madre si era procurata per il suo
laboratorio, dove studiosi e viaggiatori anche stranieri, nobili e
borghesi, letterati e curiosi interessati alla scienza avevano assistito
con immensa ammirazione alle sue discussioni e dimostrazioni di fisica
sperimentale, in particolare nel campo dell’ottica e dell’elettricità.
Tra i meriti della scienziata vi fu anche quello di aver contribuito a creare una rete di collaborazione tra scienziati e insegnanti di Italia, Francia e Inghilterra. "Laura Bassi è stata ampiamente ammirata come scienziata eccellente e considerata uno dei migliori insegnanti di fisica newtoniana della sua generazione", ha detto Paula Findlen, professoressa di storia di Stanford e nota esperta di Bassi: "Ha ispirato alcuni dei più importanti scienziati di sesso maschile della generazione successiva, ed è un esempio di donna che ha saputo plasmare la natura della conoscenza in un'epoca in cui poche donne potevano immaginare tale ruolo".
Insomma una donna da prendere ad esempio! Mostra particolare ed interessante.
Un ciao a tutti i miei pazienti lettori!
Innanzitutto grazie per l'attenzione!!
Piccolo ( ma per me grande)favore:
cliccate mi piace(like!) a fine post quando leggete
Solo così potrò continuare a scrivere ed il blog crescerà e migliorerà!
GRAZIE!
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